La crescente attenzione verso la sovranità digitale deriva principalmente da due fattori: la sensibilità dei cittadini europei verso la protezione dei dati personali e l’incertezza normativa causata da eventi come la sentenza Schrems II, che ha invalidato l’accordo Privacy Shield con gli Stati Uniti. Questi fattori stanno spingendo le aziende a localizzare le loro infrastrutture cloud all’interno dei confini europei, adottando strategie di gestione dati più autonome e conformi alle esigenze normative.
Le preoccupazioni riguardanti l’accesso ai dati da parte di governi stranieri senza le opportune garanzie hanno contribuito a generare una diffusa diffidenza nei confronti dei fornitori cloud esterni all’UE, portando così alla crescita della domanda di servizi cloud locali e sovrani.